padre con tre figli

Padri, figli e scuola

Last Updated: 28 Gennaio 2025By

Ho un papà in pensione che è stato un gran lavoratore. Lui è stato il classico papà che partiva presto la mattina per andare in negozio, tornava a casa a pranzare velocemente per poi correre nuovamente a lavoro. Rientrava la sera per cena.

Mia sorella ed io, durante la giornata, stavamo praticamente sempre con la mamma. Ci divideva dai litigi, ci aiutava nei compiti, ci accompagnava ai vari impegni pomeridiani e, sì, ci portava a scuola quando il pulmino scolastico non era disponibile.

Solo in poche occasioni, durante il periodo delle elementari, questo arduo incarico è stato assegnato al papà.

Il boss della famiglia non era abituato all’ambiente scolastico. Non conosceva il difficile compito del distacco del quale le mamme, orami, erano le regine! Papà non conosceva gli occhi lucidi, le suppliche e i malesseri improvvisi!

La maggior parte dei papà non conosce il difficile compito dell’accompagnare i figli a scuola. Ecco come il mio babbo si faceva sedurre dai nostri grandi occhi pieni di lacrime.

Un giorno gli fu assegnata la missione di accompagnarmi a scuola. Erano i primi giorni delle elementari.

Arrivammo davanti al cancello di quell’edificio che mi faceva tanta paura. Io con la mia cartella rettangolare sulle spalle dovevo sbrigarmi ad azionare i rubinetti degli occhi. 

“Papy…” e… Azione! Bulbi oculari pieni di lacrime, faccia triste, bocca con estremità tendenti al basso.

Sicuramente avrà qualcosa, come faccio a lasciarla qui?! Io la riporto a casa!

Beh, lui ci provò poverino ma io lo convinsi a farmi riportare in auto! La mia missione era riuscita!! Grazie papà!! Voglio che il papà mi porti a scuola tutti i giorni!

La mamma si arrabbiò molto quel giorno, disse che non doveva farsi incantare dai miei occhi lucidi. Non c’è nemmeno da dirlo, il papà non mi accompagnò più a scuola.

Ma capitò anche con mia sorella. 

Era inverno ed io ero ricoverata in ospedale per una delle mie tante operazioni. Mia mamma dovette stare la notte con me, non poteva lasciarmi sola. 

Il giorno del ricovero partimmo tutti e quattro, direzione ospedale di Abano Terme  (Padova).

Quella stessa sera mio papà e mia sorella salutarono me e mia mamma per tornare a casa. Ci misero parecchio tempo per fare il tragitto ospedale-casa causa nebbia.

Mio papà stava già pensando alla mattina successiva e al difficile incarico che gli spettava.

Dopo la terrificante esperienza che aveva avuto con me, dalla sua bocca non potè che uscire “Ascolta Elena… domani stai a casa da scuola, ok?” Si era salvato la vita dagli occhi lucidi di mia sorella.

Impara!

  • Se siete papà esercitatevi agli occhi rossi e ai malesseri improvvisi.
  • Se siete mamma preparate psicologicamente i papà alla missione.

Raccontatemi:

  • Chi porta a scuola i vostri figli?
  • Siete mai riusciti a sedurre vostro padre con occhioni lacrimosi?

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